21 febbraio 2014

Contro il Giardino. Dalla Parte delle Piante di Pia Pera e Antonio Perazzi

pera perazzi

 La rubrica di Gardenia che leggo sempre con piacere é "bustine di paesaggio" di Antonio Perazzi: semplice, ben scritta, piena di spunti e di aneddoti divertenti; credo che questo sia il suo primo libro (ne ha scritto un altro nel 2013 http://maestridigiardino.com/tag/foraverde/), l’ho preso. 

Anche Pia Pera ha una rubrica sull’ultima pagina di Gardenia, ma per me ciò che scrive non ha la stessa poesia delle “bustine” di Perazzi.

Condivido “l’elogio delle erbacce” che Perazzi, paesaggista e agronomo, professa e l’attenzione ad un giardino il più naturale possibile, senza l’utilizzo della chimica, nel rispetto della piante e degli animali che lo abitano. 

Mi piace il titolo, provocatorio e d’effetto, che naturalmente intende dire esattamente il contrario.

Lo stile epistolare, che di solito non amo, inizialmente mi ha coinvolta, mi sembrava di assistere alle loro conversazioni sulla filosofia del giardino, partecipare alle loro ansie, alle loro piccole conquiste, poi le lettere mi sono parse senza capo ne' coda: alla lunga sembrano raccontare solo episodi privati, slegati tra di loro e poco attraenti per il lettore, iniziano argomenti che non finiscono, fanno domande a cui la lettera successiva non da' seguito.

Forse é lo stile epistolare che non funziona, suona vuoto e anche un pó falso.
Mi sembra che gli autori non riescano a sviluppare il tema del giardino ”non giardino”, non disegnato completamente “chiavi in mano”, ma progettato pensando al suo sviluppo futuro, per dilungarsi nel racconto delle loro vicende personali, alcune tenere (tipo quelle sul figlio di Perazzi, Bruno e il loro giardino a Piuca in Toscana) altre abbastanza banali o inutili.

Pia Pera in queste lettere emerge con un atteggiamento snob che a mio parere non si addice ad una giardiniera che si professa semplice e naturale! 

Mi riprometto di leggere gli altri libri dei due autori (la Pera ne ha scritti diversi) e chissà che non mi facciano cambiare idea...

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