9 marzo 2014

Libereso il Giardiniere di Calvino. Da un Incontro di Libereso Guglielmi con Ippolito Pizzetti

calvino giardiniere

Adoro Calvino, idem Pizzetti: non ho potuto fare a meno di leggere questo libro sul giardiniere che ha accompagnato il padre di Italo nella sua esperienza sanremese.

È una intervista lunga un giorno che il mitico Ippolito Pizzetti fa a Libereso Guglielmi, spirito libero cresciuto nelle campagne di San Giovanni, vicino Sanremo, in cui ricorda gli anni in cui ebbe una borsa di studio per lavorare con il dottor Calvino, botanico originario di quelle zone che, dopo aver vissuto in Messico e a Cuba, aveva fatto ritorno in Italia per dirigere una stazione sperimentale di acclimatazione.


Mario Calvino è uno dei suoi maestri: gli ha insegnato a riconoscere le piante con i loro nomi in latino e ad amarle; un altro è il padre Renato, esperantista (il nome Libereso è in idoesperanto) diventato vegetariano dopo essere stato salvato da una signora francese da una brutta polmonite e anarchico. 

Libereso racconta a Pizzetti dell'Inghilterra, dove visse tanti anni lavorando nei più importanti giardini e dove conobbe sua moglie, dell'Indonesia, dell'India e dei viaggi fatti con il figlio. 

Dai suoi racconti traspare il suo grande amore e rispetto per il mondo vegetale e il rammarico per il paesaggio delle sue colline, un tempo costellato di carrube, di fichi di ogni varietà, di flora alpina, di rose selvatiche e ibridi naturali ed ora compromesso.  

Parla dell'occasione mancata di continuare la strada intrapresa da Calvino di acclimatazione delle piante tropicali e racconta della sua opera di divulgazione nelle scuole, dove insegna l'amore per la natura e l'utilità delle piante, con la sua consueta umiltà.

Un personaggio positivo Libereso Guglielmi, schietto e originale, coinvolgente e simpatico e a volte un po' sconclusionato, un libro molto piacevole e a suo modo poetico.

Chi ama il verde e le mille storie che può raccontare non rimarrà deluso.

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